La dodicesima notte

La dodicesima notte Riassunto e analisi di di Atto V

Riassunto

Scena 1

Fabian chiede a Feste la lettera che ha scritto Malvolio e quando lui si rifiuta di consegnarla, arrivano Orsino e Cesario. Feste lo trattiene con qualche battuta e riesce a spillargli un po’ di soldi, mentre Orsino gli chiede di trovare Olivia e lui va a cercarla, con la promessa di ottenere denaro per l’impresa. Cesario indica Antonio, che viene portato da loro dagli ufficiali: Orsino si ricorda di lui da una battaglia navale e Cesario cerca di difenderlo Antonio dalle accuse di crimine sottolineando la sua gentilezza nei suoi confronti. Antonio sostiene di aver salvato Cesario dall’annegamento e che da allora sono sempre stati in compagnia l’uno dell’altro, ma Orsino dice che è una sciocchezza, perché Cesario lo ha servito per tutto il tempo.

Si avvicina Olivia, che continua a rifiutare l’amore di Orsino ma ammette il suo affetto per Cesario. Orsino si arrabbia con Cesario, e non con Olivia, a causa di questi sviluppi: inizia a sospettare che Cesario faccia il doppio gioco e, per la rabbia, ammette il suo amore per lui, senza sapere che in realtà è una donna. Viola, per la prima volta, dichiara il suo amore per Orsino, con grande costernazione di Olivia, che controbatte rivelando di essersi sposata con Cesario. Un prete conferma la versione di Olivia e Orsino si arrabbia ancora di più con lui. Entrano Sir Andrew e Sir Toby, accusando Cesario di averli combattuti e feriti; Viola è di nuovo scioccata e confusa.

All’improvviso entra Sebastian, che si scusa per aver ferito Sir Toby ed esprime la sua felicità nel rivedere Antonio. Riconosce inoltre Olivia come sua moglie. Viola e Sebastian si rivedono e si ricongiungono con gioia. Sebastian rivela a Olivia di aver sposato lui e non la sorella travestita mentre Orsino giura di amare Viola e di volerla sposare.

Poi l’azione si sposta su Malvolio: viene letta la sua lettera e viene spiegata la sua situazione. Malvolio è arrabbiato per i maltrattamenti subiti e mentre Olivia cerca di calmare le acque, Fabian spiega il ruolo che lui, Sir Toby e Maria hanno avuto nel tormento ai danni di Malvolio. Poi Feste infiamma la rabbia di Malvolio, che se ne va stizzito.

Orsino dichiara che la felicità rimarrà con tutti loro e che il suo matrimonio con Viola sarà presto celebrato. Feste chiude la commedia con una canzone sul “vento e la pioggia“, per ricordare che anche la grande felicità non è al riparo dalle tempeste della vita.

Analisi

Scena 1

Feste e Fabian si incontrano finalmente nel quinto atto: prima di allora, Fabian fungeva da sostituto a metà dell’azione per lo scomparso Feste, sebbene fosse meno saggio e arguto di Feste e di minor valore di intrattenimento nel processo. Le conoscenze di Fabian, a differenza di quelle di Feste, non sono inventate: Fabian allude a un noto aneddoto sulla regina Elisabetta quando dice “regalare un cane per poi, a mo’ di ricompensa, chiederne la restituzione”, che dimostra che è a conoscenza di avvenimenti contemporanei alla commedia. La storia a cui si riferisce fu pubblicata poco prima della fine della commedia e riguardava un uomo che aveva donato il suo cane alla regina Elisabetta su richiesta di quest’ultima e poi aveva chiesto di riaverlo.

Il modo in cui Feste si comporta con Orsino all’inizio della scena rivela che non lo ha ancora perdonato per averlo allontanato dopo la sua canzone a Orsino e Cesario. Orsino si rivolge a Feste e Fabian definendoli “amici”, termine che, considerando la posizione molto più elevata di Orsino, ha un tono condiscendente. Nemmeno il Conte si sottrae all’incitamento di Feste, che lo attacca subito con la paradossale premessa che il suo benessere è “meglio per merito dei nemici e peggio per colpa degli amici”. La spiegazione, che ha un tono e un’intenzione un po’ provocatori, mostra come le aspettative vengano talvolta disattese e come le cose possano andare al contrario di come ci si aspetta.

La grande sfacciataggine di Feste, che chiede denaro a Orsino proprio come aveva fatto con Viola in precedenza, mostra il grande contrasto tra le vite dei due uomini, che si trovano agli estremi opposti dello spettro. Feste deve vivere di queste elemosine che strappa alla gente mentre Orsino ha abbastanza denaro per tutta la vita e può mettere al suo servizio molte persone. C’è anche un contrasto tra l’arguzia tagliente e a volte pungente di Feste e la natura più placida e semplice di Orsino, che è stata ulteriormente messa in evidenza dalla sua relazione con Viola.

Orsino, finalmente liberato dal mal d’amore che lo ha appesantito per tutta la commedia, si mostra più agguerrito ed esperto di quanto non sia apparso in precedenza. I suoi ricordi della battaglia navale contro Antonio lo mostrano come un uomo di azione, un capo militare con un’influenza al di fuori della ristretta sfera familiare. Parla con grande forza del ricordo della faccia di Antonio “annerita dal fumo della battaglia, come quella di un vulcano”; la similitudine fa apparire Antonio di nuovo malvagio e solleva interrogativi sulla dualità accennata nella natura di Antonio. La relazione metaforica insita nell’affermazione, tra Antonio e Vulcano, il rude fabbro degli dei, indica qualcosa di più brutale e bellicoso anche in Antonio.

La dichiarazione di Orsino, rabbiosa e appassionata, prefigura anche il suo ancor più appassionato e imprevisto aumento di rabbia nei confronti di Cesario. Quando Olivia ammette il suo amore per Cesario, Orsino sospetta immediatamente il tradimento e si accanisce contro il suo confidente: “Sono disposto a sacrificare l’agnello che amo”, dice di Viola, anche quando lei gli professa nuovamente il suo amore. L’aspetto interessante di questa situazione è che Orsino ammette finalmente di amare il suo paggio anche se Viola è ancora Cesario e non si è ancora rivelata una donna e che il suo affetto è maggiore per Cesario che per Olivia. Anche Viola ammette il suo amore per Orsino, che è più grande “di quanto potrei amare una sposa” (nei panni di Cesario): questo introduce la questione dell’omosessualità, poiché Orsino è appassionatamente innamorato di Viola, pensando che sia Cesario, cioè un ragazzo, e Viola è innamorata di Orsino, senza che nessun altro sappia che Viola è una donna. Queste dichiarazioni non vengono però trattate come se fossero insolite o scandalose; forse la rapida progressione dell’azione impedisce ai personaggi e al pubblico di soffermarsi sulla questione. Questo capovolgimento di sentimenti da parte di Orsino rende molto più naturale la conclusione della proposta di matrimonio di Orsino a Viola dopo la rivelazione della donna; Orsino ha già rinunciato a Olivia, quindi non ha ostacoli a sposare Viola.

La questione del tempo riaffiora in questo atto: Antonio dice che Sebastian è al suo servizio da tre mesi, nonostante siano sbarcati in Illiria solo all’inizio di quel giorno, come ammette anche lui. Orsino riprende questa discrepanza temporale, sostenendo che anche Cesario è stata al suo servizio per i tre mesi precedenti. La commedia sembra svolgersi in un arco di tempo molto breve, con Viola che sbarca subito dopo il naufragio e passa immediatamente al servizio di Orsino, quindi l’arco temporale di tre mesi appare altamente improbabile e potrebbe essere stato inserito solo per rafforzare il modo in cui i rapporti tra Sebastiano e Antonio e tra Orsino e Viola si sono stretti in un periodo di tempo molto breve.

La notevole dose di ironia drammatica presente in questa scena è usata abilmente per aggiungere tensione alla rivelazione di Olivia sul suo matrimonio e anche al ricongiungimento dei gemelli. Il pubblico sa che Olivia ha effettivamente sposato Sebastian e che entrambi i gemelli sono vivi e vegeti; tuttavia, c’è un senso di suspense nel pubblico che aspetta che i personaggi scoprano la verità e risolvano questi problemi.

Inoltre, Shakespeare usa l’ironia drammatica di questa scena per fornire un po’ di umorismo al pubblico e, allo stesso tempo, per strappare ai personaggi un’emozione profonda. Il fatto che Cesario abbandoni Olivia, cosa che la porta a dichiarare il loro matrimonio, si rivela un momento umoristico a causa della stranezza della situazione e del fatto che il pubblico ha già capito cosa sia successo. Ma la consapevolezza della risoluzione della questione distrae da quanto Olivia sia turbata dall’essere stata respinta da Cesario, dalla genuina confusione di Viola per l’insistenza di Olivia e dalla rabbia di Orsino all’idea che Cesario possa fare una cosa del genere alle sue spalle. Le azioni presentate sono molto drammatiche per quanto riguarda i personaggi, ma comiche per il pubblico: il raddoppio di questi elementi da parte di Shakespeare è solido e testimonia la sua grande abilità nel fondere gli elementi della tragedia e della commedia.

Il ricongiungimento dei gemelli è l’inevitabile culminazione della commedia: prima di questo momento, Sebastian non aveva idea che Viola potesse essere ancora viva, quindi l’incredulità nel vederla di nuovo, e vestita come lui, è fortissima. Viola è più calma poiché l’incontro con Antonio le ha fatto credere che Sebastian fosse ancora vivo e vegeto; tuttavia, c’è grande emozione da parte di entrambi per questo fortunato ricongiungimento. Finalmente il tema dell’identità scambiata o nascosta è risolto: tutti si sono rivelati per quello che sono. Questa parte della scena segna anche la prima volta che il nome “Viola“ viene usato nella commedia; per un lettore del testo, il personaggio è effettivamente Viola, ma per chi guarda la commedia è Cesario, ma senza nome femminile fino a questo punto. È giusto, tuttavia, che riacquisti il suo nome solo quando si libera del suo travestimento; finalmente è in grado di scambiare un nome con un altro e di agire il suo amore per Orsino. Antonio, sconcertato nel vedere Sebastiano e il suo duplicato, usa l’espressione “una mela spaccata a metà“ per rappresentare la loro somiglianza e il modo in cui entrambi siano parte l’uno dell’altra.

Malvolio viene finalmente reintrodotto nella commedia quando Viola rivela che Malvolio ha imprigionato il capitano che l’ha salvata e che è in possesso dei suoi averi. Questo è davvero strano, dal momento che non è mai stato menzionato prima e che Malvolio è solo un amministratore della casa, senza alcuna autorità per effettuare un arresto del genere. Questa affermazione potrebbe essere stata inserita solo per reintrodurre Malvolio nella scena, con una transizione fluida da un argomento all’altro. oppure, per ridurre la simpatia dovuta a Malvolio, dato che non ha ancora imparato la lezione.

Al suo ritorno, Malvolio parla con compostezza e in versi per la prima volta nella commedia. Non è sconcertato, come lo era stato per tutto il quarto atto, ma cerca di vendicarsi per i torti che crede che Olivia gli abbia fatto. Lei, però, non ha fatto nulla al suo servitore e sdrammatizza la situazione con molta cautela, promettendogli giustizia e parlandogli con molta gentilezza, in modo da non infiammarlo ulteriormente.

Ma è Feste a spiegare la situazione e a scatenare nuovamente la rabbia di Malvolio. Proprio quando sembra che Malvolio sia soddisfatto della dichiarazione di Olivia, Feste si fa beffe di ciò che Malvolio aveva detto a Sir Topas e dei commenti sdegnosi nei suoi confronti dopo averlo sorpreso insieme a Sir Toby a fare baldoria di notte. Feste esprime il suo risentimento nei confronti di Malvolio di fronte a tutti e lo trasforma in una critica pungente nei confronti di Malvolio che, a sua volta, è molto irritato e giura che si vendicherà di Feste e dei suoi accompagnatori per ciò che gli è stato fatto. Non c’è una vera e propria chiusura della situazione di Malvolio: egli termina la commedia proprio come l’aveva iniziata e, invece di trarre verità su sé stesso dalle dichiarazioni di Feste, scarica la colpa su di loro e si sente ancora una volta gonfio di presunzione.

Alla fine della commedia, Malvolio non è ancora consapevole delle sue mancanze; sebbene gli scherzi che gli sono stati fatti avessero lo scopo di punirlo per il suo orgoglio e la sua vanità, non ha ancora capito l’errore dei suoi modi, né ha cercato di cambiare sé stesso. L’affermazione di Feste su come i suoi nemici “non hanno problemi a darmi dell’imbecille con la conseguenza che, proprio grazie a loro, progredisco nella conoscenza di me stesso”, potrebbe essere presa come una giustificazione per tentativo di portare Malvolio alla penitenza. Se questa dichiarazione è stata davvero la motivazione che ha spinto Feste a tormentare Malvolio, allora, a posteriori, le sue azioni nel quarto atto non sono state così crudeli come sembravano.

Anche Antonio non ottiene una vera e propria conclusione: può darsi che gli vengano perdonati i suoi crimini passati per la sua gentilezza verso Viola e per aver salvato Sebastian; ma le ultime osservazioni di Orsino nei suoi confronti denotano una rabbia persistente e un senso di indignazione per la battaglia navale a cui Antonio aveva preso parte. Anche il suo rapporto con Sebastian rimane irrisolto e il suo caso viene dimenticato alla luce degli eventi più drammatici che si verificano dopo il suo smascheramento, lasciando in sospeso la sua amicizia con Sebastian. Il testo non specifica se Antonio sia isolato dal gruppo alla fine, anche se Feste, attraverso le sue stesse azioni, lo è certamente.

Anche il rapporto tra Sir Toby e Sir Andrew rimane irrisolto alla fine dell’opera; la loro ultima apparizione vede Sir Toby imprecare contro Sir Andrew e, apparentemente, abbandonare la compagnia di quest’ultimo. Non è certo se i due si siano finalmente riconciliati o se questa frattura sia rimasta in essere e lo stesso Fabian rimane dopo l’uscita di Sir Toby e Sir Andrew e fornisce spiegazioni piuttosto banali su ciò che hanno fatto a Malvolio. Fabian è l’unico personaggio di supporto senza una personalità pienamente sviluppata; sembra esistere solo per dare spiegazioni e guidare l’azione, con le sue caratteristiche personali che rimangono piuttosto nebulose e non articolate.

I commenti di Viola e Sebastian sulla propria riconciliazione possono essere interpretati quasi come comici e sicuramente sono funzionali e formali per due persone che si trovano in una situazione così carica di emozioni, anche se alcune produzioni colgono l’opportunità di utilizzare questo scambio come una risoluzione toccante dell’incredulità di Sebastian. Questa conversazione, per quanto artificiosa nel suo scopo e nel suo linguaggio, dà ai due il tempo di accettare il loro ricongiungimento e di elaborare i loro sentimenti indubbiamente passionali.

La rinnovata promessa di Sebastian a Olivia e la riconciliazione di Orsino con Viola sono sviluppi attesi in questo tipo di commedia romantica. Sebastian e Olivia sono già sposati ed entrambi esprimono la loro felicità per questo sviluppo, nonostante siano quasi estranei l’uno all’altra. Ma sebbene Orsino prometta il suo amore a Viola e i due accettino di sposarsi, alla fine della commedia l’unione viene rimandata. Viola deve trovare il capitano di mare che ha i suoi vestiti e assolverlo da tutte le accuse che gli sono state mosse, prima che il matrimonio abbia luogo, o almeno questo è il suo piano.

Come in altre commedie di Shakespeare, come Molto rumore per nulla o Pene d’amor perdute, il finale non è semplicemente lineare e felice. Sebbene Orsino chiuda l’azione della commedia con una dichiarazione ottimistica sul “momento opportuno“ di cui tutti stanno per godere, la commedia si conclude con una canzone di Feste che pregiudica la possibilità di un finale completamente felice. Il ritornello della canzone è “mentre la pioggia ingrossava ogni roggia”, un’immagine finale che getta una coltre sulle aspettative solari di Orsino e degli altri personaggi. Sebbene si tratti di una commedia, con una buona dose di giochi di parole leggeri e situazioni divertenti, il pubblico deve ricordare che la commedia, come la vita stessa, è agrodolce: alcune persone giungono a un lieto fine, altre no, e c’è sempre la possibilità che una tempesta spinga persone buone e innocenti su una riva straniera e verso vite diverse.