Nebbia

Nebbia L'ironia

Augusto dice che le persone curano gli interessi dello Stato quando, in realtà, vuole dire il contrario (ironia verbale)

Nel Capitolo XVII, Víctor racconta ad Augusto la storia di Eloíno Rodríguez, un uomo che si sposa sul letto di morte affinché una donna si occupi di lui in cambio della sua pensione una volta morto. Di fronte a questa storia, Augusto definisce ironicamente l’azione di queste persone come “cinismo”: “E come! So che più di una persona, caro Víctor, si è sposata per non permettere allo Stato di economizzare una pensione. Questo è vero e proprio civismo!”. Il “civismo” è un comportamento di rispetto e attenzione per le istituzioni di una nazione, motivo per cui è chiaro che il commento di Augusto sia derisorio dato che sottolinea di cosa sia capace la gente pur di non dare beneficio allo Stato.

Di fronte a qualsiasi aspettativa, doña Sinfo preferisce un dottore che lascia morire i suoi pazienti a uno bravo ed efficiente (ironia situazionale)

Durante il Capitolo XVII, doña Sinfo si lamenta del fatto che il dottor Valentín abbia curato suo marito al posto del dottor José. Dato che la signora spera nella morte di suo marito, l’efficienza di Valentín rappresenta per lei un problema visto che alla fine salva la vita di Eloíno. Di fronte alle aspettative che i lettori possono avere in merito, doña Sinfo afferma che sia meglio un dottore incapace di esercitare la sua professione rispetto a uno bravo ed efficiente.

Il narratore esprime il desiderio che la Spagna possa avere più eruditi come Antolín Paparrigópulos quando, in realtà, sta deridendo questo tipo di intellettuali (ironia verbale)

Il narratore presenta il filosofo Paparrigópulos caratterizzando il suo comportamento e le sue riflessioni filosofiche in modo grottesco, con uno sguardo critico e derisorio. Risulta infatti evidente che questo personaggio sia una parodia degli eruditi contemporanei di Unamuno. Dopo averlo presentato, il narratore esclama: “Che la Provvidenza dia alla Spagna molti Antolín Sánchez Paparrigópulos!”. Si tratta di un desiderio palesemente ironico dato che il narratore disprezza questo tipo di personalità.

Augusto decide di chiedere consiglio a Miguel de Unamuno ignorando qualcosa che i lettori già sanno: lo stesso Unamuno è autore delle sue disgrazie (ironia drammatica)

Verso la fine dell’opera, Augusto, che ha deciso di togliersi la vita, fa visita a Miguel de Unamuno perché ha letto un suo saggio in cui trattava il tema del suicidio. Prende questa decisione perché crede che Unamuno possa dargli un consiglio saggio. Tuttavia, quest’azione costituisce un’ironia drammatica perché i lettori già sanno che lo stesso Unamuno è autore dell’opera, mentre Augusto non sa che è stato lui a lasciarlo nella tragica situazione in cui si trova.