Il ritratto di Dorian Gray

Il ritratto di Dorian Gray Riassunto e analisi di di Prefazione, Capitoli 1 e 2

Riassunto

La prefazione è una raccolta di dichiarazioni libere che formano un manifesto sullo scopo dell’arte, sul ruolo dell’artista e sul valore della bellezza. Firmata da Oscar Wilde, essa funge da abbecedario per la lettura del romanzo. In questa lo scrittore definisce l’artista “il creatore di cose belle” e il critico “colui che può tradurre in una maniera diversa o in un materiale nuovo l’impressione che le cose belle suscitano in lui”. Inoltre, condanna come “corrotto” chiunque trovi bruttezza dove c’è bellezza. Afferma poi che un libro non può essere né morale né immorale e che la morale stessa serve solo come parte dell’argomento dell’arte. Poiché l’arte esiste solo per comunicare bellezza, Wilde mette in guardia dal leggere troppo in qualsiasi opera d’arte: “Coloro che penetrano al di sotto della superficie lo fanno a proprio rischio e pericolo”. La prefazione si conclude con l’affermazione stravagante che “tutta l’arte è perfettamente inutile”; tuttavia, prima, ci viene detto che “l’unica scusa per colui che fa una cosa inutile è che egli l’ammiri intensamente”.

Il capitolo 1 si apre con la descrizione di Basil Hallward, pittore rispettato ma solitario, che sta intrattenendo il suo amico, Lord Henry Wotton. È una bella giornata di primavera. Lord Henry ammira l’ultimo lavoro di Basil, un ritratto a figura intera di un bel giovane, e lo esorta a esporlo in una galleria. Tuttavia, l’altro gli risponde che non lo farà mai perché “ci ho messo dentro troppo di me stesso”. Lord Henry lo deride, fraintendendo il suo intento, e afferma che il pittore non assomiglia affatto al ragazzo del quadro. Nella discussione che segue, appare chiaro che Lord Henry parla spesso con aforismi elaborati, cinici e persino paradossali, mentre Basil è un uomo più semplice con valori puramente romantici. Questi chiarisce la sua precedente affermazione dicendo che “ogni ritratto dipinto con sentimento è il ritratto dell’artista, non del modello”.

La discussione si sposta sul soggetto del quadro, che Basil descrive come un giovane deliziosamente puro e ingenuo di nome Dorian Gray. Lord Henry insiste per incontrarlo, ma il pittore si rifiuta. Vuole infatti proteggere l’innocente purezza del ragazzo dall’influenza cinica e sensualista di Lord Henry. Diventa chiaro che Basil prova sentimenti molto forti per Dorian, al limite dell’adulazione. Con disappunto dell’artista, il maggiordomo annuncia l’arrivo inaspettato di Dorian e Basil implora Lord Henry: “è una natura semplice e bella [...], Non lo guastare [...]. Non allontanare da me l’unica persona che dà all’arte mia tutto il fascino che questa possiede”.

Lord Henry e Dorian vengono presentati e iniziano a parlare, mentre Basil prepara i colori e i pennelli. Henry è subito conquistato dal fascino e dall’aspetto del ragazzo, mentre quest’ultimo è colpito dall’acume conversazionale di Henry e dalle sue opinioni fermamente eterodosse sulla moralità. Controllando la sua gelosia, Basil chiede a Henry di andarsene in modo che Dorian possa posare per il quadro in pace. Tuttavia, il giovane insiste perché l’uomo rimanga, così Basil cede e Henry continua a stupire il modello con una lezione improvvisata su come le persone dovrebbero essere meno inibite per poter “tradurre perfettamente in realtà la propria natura”. Mentre dipinge, il pittore nota che “sul volto del ragazzo era comparsa un’espressione che non vi aveva mai visto prima”. È questo sguardo di rivelazione che l’artista cattura nel suo dipinto. Lo sproloquio di Lord Henry fa sentire a Dorian che “dentro di lui agivano influenze del tutto nuove” e si meraviglia che “parole dette indubbiamente a caso” possano aver suscitato tale effetto. Lord Henry vede chiaramente le conseguenze che ha su Dorian e ne è orgoglioso. Il ragazzo e il suo nuovo amico si spostano in giardino, mentre Basil dà gli ultimi ritocchi al suo lavoro. Lì, Henry dice al ragazzo che “non c’è nulla che curi l’anima come i sensi, così come nulla può curare i sensi, come l’anima” e che lui ha “la giovinezza più meravigliosa, la giovinezza è l’unica cosa che valga la pena avere”. La conversazione si sposta poi sulla bellezza e Henry afferma che essa ha “un suo diritto divino di sovranità”, che la bellezza dà potere a chi la possiede e nulla al mondo è più grande. Poi avverte Dorian che la sua bellezza un giorno svanirà, una prospettiva che inorridisce il giovane impressionabile.

Basil informa i due che il dipinto è completo. Alla vista del quadro, Dorian è travolto dalla gioia e dalla meraviglia per la sua bellezza. È la sua prima e spudorata immersione nella vanità. Tuttavia, non appena pensa a quanto sia preziosa la sua bellezza, ricorda l’affermazione di Lord Henry sulla fugacità della giovinezza e va su tutte le furie, inveendo contro il ritratto perché esso manterrà sempre la sua bellezza, mentre lui è destinato a invecchiare. In un impeto di passione, pensa: “Oh se fosse il contrario! Se fossi io a restare sempre giovane e il ritratto a invecchiare! [...] Darei perfino la mia anima, per questo!”. Vedendo l’angoscia di Dorian, Basil afferra un coltello e fa per distruggere il quadro. Il giovane, però, lo ferma, dicendo che sarebbe un delitto e che è innamorato dell’opera. Il pittore promette di regalare il quadro al ragazzo, dicendogli che gli verrà consegnato non appena sarà asciutto e laccato.

Lord Henry è affascinato dal comportamento di Dorian e i due progettano di andare a teatro insieme quella sera. Basil si oppone e chiede al giovane di cenare con lui. Dorian declina e se ne va con Lord Henry, dicendo che farà visita all’artista l’indomani.

Analisi

La prefazione non era inclusa nelle prime stampe del romanzo, ma fu aggiunta in seguito da Wilde come risposta diretta alle accuse di immoralità e indecenza. Molte delle affermazioni contenute in essa sono quindi puramente difensive: per esempio, Wilde scrive: “allorché i critici son discordi, l’artista è d’accordo con sé stesso”. Tuttavia, la prefazione stabilisce anche molti dei temi principali del romanzo e fornisce al lettore un mezzo per interpretare i diversi aspetti della storia.

I capitoli iniziali presentando i protagonisti del romanzo. Si impara molto su Lord Henry, Basil e Dorian e vengono fornite informazioni che contribuiranno allo sviluppo della storia. I modi in cui Wilde ritrae la personalità di ciascun personaggio sono particolarmente degni di nota. Per esempio, il lettore incontra il ritratto incompiuto di Dorian prima ancora che il giovane faccia la sua prima apparizione. Dorian esiste innanzitutto come un’immagine bella ma essenzialmente superficiale, prima ancora che come un essere umano. Dopotutto, il titolo del libro è Il ritratto di Dorian Gray, a suggerire che il romanzo riguarda l’immagine dell’uomo, piuttosto che l’uomo stesso. In questo modo, Wilde inizia a sfumare la distinzione tra uomo e immagine (una pratica che inizia seriamente quando il quadro arriva a riflettere la vera natura dell’anima di Dorian), sollevando domande sulla vera collocazione della propria identità e sul valore della superficialità. Lord Henry osserva che “soltanto le persone superficiali non giudicano dalle apparenze”, e Wilde non offre al lettore altra scelta che farlo in questo caso. Come Basil, che sembra più innamorato di Dorian come modello che come persona, come Lord Henry, che sostiene di dar valore alla bellezza sopra ogni altra cosa, e così la società vittoriana in generale, il libro stesso sembra più interessato all’immagine del protagonista che all’uomo stesso.

Talvolta, sia Basil sia Lord Henry sembrano ascriversi a ideali coerenti con quelli dell’autore. Basil afferma che “non esiste cosa alcuna che l’arte non possa esprimere”; è una riformulazione diretta della frase “l’artista può esprimere qualsiasi cosa” della prefazione. L’abitudine di Lord Henry di pronunciare di continuo aforismi “profondi” e la sua personalità languida e sensuale ricordano il personaggio sociale dello stesso Wilde. Tuttavia, supporre che uno dei due personaggi sia destinato a essere letto come una rappresentazione dell’autore stesso è un errore. Entrambi i personaggi esprimono anche opinioni che contraddicono direttamente le convinzioni contenute nella prefazione; un fatto che diventa più chiaro con il progredire del romanzo.

Il carattere riservato di Basil all’inizio è menzionato quasi come un aspetto secondario, ma gioca un ruolo importante più avanti nel romanzo. Poiché è solito ritirarsi regolarmente dalla società, la sua assenza non è degna di nota quando alla fine scompare in modo definitivo. Un altro aspetto notevole del carattere di Basil è la sua personale devozione per Dorian. Ci sono diversi indizi che indicano l’amore che il pittore nutre per Dorian, non solo a livello professionale. Questi sentimenti, basati sulla bellezza e sulla purezza del giovane, alla fine portano al rifiuto da parte del ragazzo e alla presunta incapacità di Basil di creare altra grande arte.

Il secondo capitolo, in cui Dorian stesso fa la sua prima apparizione, descrive l’inizio della sua corruzione per mano di Lord Henry. Introduce anche il patto inavvertitamente faustiano di Dorian, quando il ragazzo implora il quadro di invecchiare al suo posto. Degno di nota è il fatto che Lord Henry invita il giovane nel giardino di Basil, mentre tiene la sua lezione sulla giovinezza, la bellezza e il valore dell’immoralità. Tale ambientazione edenica sottolinea il fatto che la risposta di Dorian alle parole di Henry rappresenta la caduta in disgrazia del ragazzo; è il peccato originale di Dorian.

La risposta iniziale di Dorian al ritratto ricorda l’affermazione fatta nella prefazione: “coloro i quali trovano nelle cose belle significati brutti sono corrotti senza essere affascinanti”. Il quadro è un capolavoro, certamente una “cosa bella”, ma l’immagine suscita in Dorian gelosia e odio perché gli ricorda la fugacità della propria giovinezza. Egli è già “corrotto senza essere affascinante”, ma questo segna il punto di partenza della sua costante caduta in disgrazia. Il tentativo di Basil di distruggere il quadro con un coltello e l’esclamazione di Dorian che “sarebbe un assassinio” anticipano gli eventi che si svolgeranno nei capitoli 13 e 20.