Il Grande Gatsby

Il Grande Gatsby Riassunto e analisi di - Capitolo 4

Durante una festa a casa Gatsby di domenica mattina, Nick viene a conoscenza di altri pettegolezzi da un gruppo di sciocche giovani donne. Dicono che è un contrabbandiere che uccise un uomo, il quale aveva scoperto che era nipote di von Hindenburg e cugino di secondo grado del diavolo. Una mattina Gatsby invita Nick per un pranzo in città. Con orgoglio gli mostra la sua Rolls-Royce e poi all’improvviso gli chiede che cosa pensa di lui; al che Nick risponde in modo evasivo. Gatsby reagisce alla sua reticenza raccontandogli qualcosa del suo passato. Tuttavia, la sua storia risulta alquanto improbabile. Sebbene affermi di provenire da un’agiata famiglia del Midwest, quando Nick gli chiede di quale città è originario, Gatsby esita e poi dice “San Francisco”. Snocciola una lunga lista di traguardi: afferma di aver studiato a Oxford e vissuto in tutte le capitali europee; poi si arruolò in guerra, dove fu rapidamente promosso a Maggiore e insignito da ogni governo alleato, incluso il Montenegro. Estrae una sua fotografia in divisa da cricket scattata a Oxford e anche una medaglia conferitagli dal governo del Montenegro, proprio per supportare la sua storia. Guidano molto velocemente attraverso la valle delle ceneri e quando Gatsby viene fermato per eccesso di velocità, mostra al poliziotto un bigliettino bianco. Il poliziotto allora si scusa e non gli fa la multa.

A pranzo Gatsby presenta Carraway a Meyer Wolfsheim, una persona poco raccomandabile che richiama la loro attenzione sui suoi gemelli, fatti di molari umani. Wolfsheim è un famigerato giocatore d’azzardo e rivendica la sua responsabilità per aver “pilotato” le World Series del 1919. Nick inizia a sospettare dell’esistenza di loschi affari di Gatsby, vista la relazione con il sinistro Wolfsheim. I due si imbattono in Tom Buchanan e Nick lo presenta a Gatsby, che appare molto a disagio in presenza di Tom e rapidamente se ne va senza dare una spiegazione.

Durante il successivo incontro tra Nick e Jordan, lei finalmente gli racconta la straordinaria notizia di cui era venuta a conoscenza: Gatsby è innamorato di Daisy. Nel 1917, quando Daisy aveva 18 anni e Jordan 16, entrambe fecero le volontarie alla Croce Rossa; sebbene tutti gli ufficiali militari facessero la corte a Daisy, lei si innamorò disperatamente di un giovane luogotenente di nome Jay Gatsby. Nonostante lei avesse promesso di aspettarlo al ritorno dalla guerra, accettò la proposta di matrimonio di Tom Buchanan, mentre Gatsby era ancora via. La notte prima del matrimonio, Daisy all’improvviso si rese conto della gravità dell’errore; diventò isterica e bevve così tanto fino a sbronzarsi.

Secondo Jordan, Gatsby ha comprato casa nel West Egg solo per essere vicino a Daisy. È a questo punto che Nick si rende conto che la luce verde, verso cui aveva visto Gatsby protendersi, è la luce che segna la fine del molo dei Buchanan. Jordan informa Nick che Gatsby vuole che gli organizzi un incontro con Daisy.

Analisi

Il capitolo riguarda principalmente il mistero che si cela dietro le origini di Gatsby e i motivi della sua ricchezza. Sebbene Nick all’inizio sia attratto dall’apparente purezza e dall’ ottimismo di Gatsby, questo resta una figura enigmatica e non del tutto degna di fiducia. Il racconto che Gatsby fa del suo glorioso passato sembra esagerato. La sua prontezza a fornire prove che supportino la sua storia è sospetta; un uomo onesto, ci si immagina, verrebbe insultato dallo scetticismo di Nick.

L’introduzione di Meyer Wolfsheim serve per aumentare i dubbi che, sia Nick sia il lettore, hanno in merito alle virtù di Gatsby. Nick inizia a sospettare che le voci sul coinvolgimento di Gatsby nel crimine organizzato e nel contrabbando potrebbero non essere del tutto false.

La storia di Jordan su Gatsby, al contrario, lo dipinge come un romantico, costretto a venerare il suo amore da lontano. Nonostante Jordan sottintenda che c’era qualcosa nel passato di Gatsby che fece sì che i genitori di Daisy si opponessero al loro matrimonio, è chiaro che il giovane Jay Gatsby era un uomo dalle virtù impeccabili. Fitzgerald fa ricorso ai secolari cliché romantici per presentare Gatsby come l’amante ideale: un soldato che va in guerra, coraggioso e affascinante, giovane e puro. In questo capitolo viene enfatizzata l’ambivalenza di Nick nei confronti di Gatsby, in cui trova sé stesso costantemente in bilico tra l’ammirazione e l’antipatia (questo rimanda al fatto che Nick trovi disgustosi gli eccessi delle feste di Gatsby). Viene anche rafforzata la contraddizione nel personaggio di Gatsby tra l’ottimismo innocente e la presunta corruzione morale.

È importante notare che Wolfsheim, il rappresentante simbolico dell’elemento criminale, è ovviamente ebreo: Fitzgerald attribuisce al personaggio un numero di caratteristiche fisiche stereotipate (un grosso naso, una statura piccola) che erano il canone delle caricature razziste negli anni Venti. Durante quel periodo, in America l’antisemitismo era ai massimi storici: gli ebrei, spinti dalla loro “caratteristica avidità”, erano considerati responsabili della corruzione del Paese nel suo complesso. Fitzgerald, senza critica, sembra ricorrere all’ideologia razzista nel presentare Wolfsheim e il personaggio non è altro che un grottesco stereotipo.

Questo capitolo rivela anche l’oggetto del desiderio di Gatsby, che è stato evidente fin dal primo capitolo: era Daisy e il suo amore per lei, che lo spinsero a raggiungere la misteriosa luce verde. Questa luce è simbolo di diversi elementi, tra cui l’intrepido ottimismo romantico di Gatsby, Daisy stessa, e il sogno americano.

Perfino le famigerate feste di Gatsby sono organizzate con il solo scopo di attirare l’attenzione di Daisy; lei è la sua forza esortatrice. Tutto quello che Gatsby fa e ha fatto è per amore di lei: si è reinventato quale milionario colto solo per avere la sua approvazione. In questo modo, Daisy sembra simboleggiare il sogno americano (almeno nella sua manifestazione negli anni Venti); la sua corruzione e la sua vacuità riveleranno la corruzione che ha abbattuto il grande sogno.