Fahrenheit 451

Fahrenheit 451 Riassunto e analisi di di Fahrenheit 451, Parte terza

Parte terza: Divampante fulgore

Riassunto

Appena arrivato a casa sua, Montag è incredulo. I suoi colleghi si fiondano in casa mentre Millie, che lo aveva denunciato, scappa via di gran fretta senza dire una parola. Il capitano Beatty lo rimprovera per aver creduto di poter tenere nascosti i libri e gli chiede perché non li abbia riconsegnati quando il segugio si era avvicinato a casa sua. Mentre Beatty va avanti con la ramanzina, Faber parla a Montag tramite la ricetrasmittente segreta, chiedendogli che cosa sta succedendo e dicendogli di scappare. Montag però si trova in trappola; se tentasse di scappare verrebbe subito inseguito dal Segugio Meccanico. Beatty ordina a Montag di bruciare lui stesso la casa, stanza per stanza, con un lanciafiamme. Come se stesse vivendo un incubo, Montag obbedisce, distruggendo in modo metodico tutto ciò che possiede. Quando ha finito, sta in piedi di fronte a Beatty, paralizzato e abbattuto, ma con ancora in mano il lanciafiamme. Beatty gli chiede perché sente il bisogno di custodire libri e quando Montag non risponde lui lo colpisce, facendo cadere l’auricolare dall’orecchio. Beatty lo raccoglie dicendo che dovrà rintracciare e trovare il suo amico. In silenzio, Montag toglie la sicura del lanciafiamme: all’inizio Beatty è spiazzato ma rapidamente si riprende e prosegue con la sua critica verso di lui, pretendendo che gli consegni l’arma. Montag si rifiuta, aziona il grilletto e uccide Beatty tra le fiamme. Il Segugio Meccanico appare sulla scena e infilza la gamba di Montag con il suo potente e lungo ago; Montag lo brucia con il lanciafiamme e lo distrugge. Liberatosi del Segugio, Montag va via correndo, sforzando la gamba sebbene gli provochi un immenso dolore. Prima di lasciare la casa, si ricorda dei libri nascosti in giardino e va a recuperarli: ne trova soltanto quattro, li raccoglie e scappa. Sotto sforzo la gamba non regge più e lui cade a terra. Tra le lacrime, Montag si rende conto che Beatty aveva voluto morire: sapeva che Montag lo avrebbe ucciso e, piuttosto che fermarlo o evitare le fiamme, Beatty è rimasto fermo, in attesa della morte. I pensieri di Montag vengono interrotti dal rumore di passi affrettati. Rapidamente si alza in piedi e si imbatte nella notte, sottraendosi alla cattura. Attraverso le sue “radioconchiglie” ascolta i bollettini della polizia riguardo alla sua fuga e alle autorità che lo stanno cercando. Non sapendo dove andare, corre verso casa di Faber.Tra elicotteri della polizia che volteggiano in cielo e dichiarazioni di guerra annunciate dalla radio, Montag si intrufola nel bagno di una stazione di benzina per rinfrescarsi. In seguito, mentre sta attraversando il viale, un’auto che viaggia a velocità elevata punta i fari su di lui; pensando che si tratti di una auto della polizia, inizia a correre, facendo così cadere un libro. Proprio mentre l’auto lo raggiunge, lui cade a terra e l’auto sterza, rimanendo quasi illeso se non per la punta di un dito schiacciata da uno pneumatico. In realtà, non era affatto la polizia ma un gruppo di ragazzini che andavano a tutta velocità nella notte. Pensavano che rincorrere Montag sarebbe stato divertente e hanno evitato di investirlo soltanto perché avrebbero così fatto ribaltare il veicolo. Se lui non fosse caduto, l’auto si sarebbe schiantata direttamente su di lui. Scosso, Montag prosegue per la sua strada, fermandosi soltanto a piazzare libri in casa di un collega pompiere. Appena arrivato da Faber, Montag gli riferisce di aver ucciso Beatty e confessa di non sapere cosa fare dopo. Si scusa per aver messo Faber in pericolo venendo a casa sua, ma l’anziano signore lo ringrazia per farlo sentire nuovamente vivo. Gli consiglia di seguire il fiume giù fino ai vecchi binari della ferrovia e di camminare lungo di essi, nella speranza che così possa trovare uno dei “campi nomadi” che danno rifugio agli intellettuali ricercati e in là con gli anni, considerati pericolosi per la società. Faber ha in mente di andare a St. Louis per scovare un amico tipografo in pensione e usare i soldi che Montag ha con sé per stampare i libri. I due accendono il televisore di Faber per ascoltare le notizie sull’inseguimento e scoprono che un altro Segugio Meccanico è stato mandato in spedizione per trovare e uccidere Montag. Per mascherare le sue tracce, Montag prende i vestiti vecchi e sporchi di Faber e gli dà istruzioni di bruciare tutto ciò che lui ha toccato, di pulire la sua casa con l’alcool e di accendere i condizionatori e gli irrigatori al massimo. Montag si dà alla fuga, ma si ferma per sbirciare nella finestra di una casa per vedere come procedono le ricerche alla televisione. Vede il Segugio correre per la città e fermarsi di fronte alla casa di Faber per un attimo prima di ripartire. Un poco sollevato, va avanti mentre sente dalla radio l’annunciatore spingere tutte le persone della zona a guardare fuori dalle case in cerca di Montag, tutti quanti in maniera sincronizzata secondo un conto alla rovescia dato dall’annunciatore. Per fortuna, allo scadere del conto alla rovescia, Montag ha già raggiunto il fiume, dove si spoglia, si bagna nell’alcol e si cambia con i vestiti di Faber prima di farsi trasportare dal fiume, rimuginando sul fuoco e sulla sua attività incendiaria. Subito dopo, i piedi di Montag toccano terra: ha raggiunto la riva del fiume. L’odore di fieno si diffonde nell’aria, riportandolo a un ricordo d'infanzia, di quando aveva visitato un fienile. Immagina di dormire su un letto di fieno tiepido e secco e di svegliarsi con un fresco bicchiere di latte e della frutta lasciatagli da una giovane donna che gli ricorda Clarisse. Il sogno a occhi aperti viene interrotto da un cervo che si muove nelle vicinanze; all’inizio lo scambia per un Segugio Meccanico, ma è poi sollevato di aver capito l’errore. Montag cammina finché arriva ai binari della ferrovia e li segue, come gli ha consigliato Faber; non riesce a scrollarsi di dosso la sensazione che Clarisse, un tempo, avesse seguito lo stesso percorso. Dopo mezz’ora vede lo sfarfallio di un fuoco in lontananza. Quando finalmente vi si avvicina, trova un gruppo di uomini dall’aspetto trasandato, riunitisi attorno a un falò e impegnati in una discussione. Il capo ufficioso del gruppo, Granger, si rivolge a Montag per nome, invitandolo a unirsi a loro e offrendogli del caffè: lo riconosce perché insieme ai suoi uomini ha seguito le ricerche della polizia dal loro televisore portatile. Per mascherare l’odore, così da non essere trovato dal segugio, Granger gli dà una bibita amara che cambierà il suo pH. Tutti insieme guardano il televisore portatile e Montag è scioccato nel vedere il Segugio Meccanico dare la caccia e uccidere un uomo innocente. Il presentatore annuncia che Montag è stato catturato e ucciso, mettendo così fine alle ricerche. La polizia, per non perdere la faccia o la fiducia del popolo, ha preso come bersaglio un cittadino qualunque piuttosto che ammettere di aver perso le tracce di Montag. Poco dopo, Granger presenta Montag, sconvolto, ai suoi compagni; sono tutti intellettuali anziani: scrittori, professori e uomini di chiesa che si nascondono lungo i binari per evitare di essere catturati. Montag scopre che ognuno di loro ha imparato a memoria un’opera letteraria, così da mantenere i libri vivi finché non sarà di nuovo sicuro stamparli. Granger spiega che passeranno il loro sapere alle generazioni future fino al tempo in cui le persone saranno di nuovo interessate a cercare idee e opportunità per imparare.Gli uomini si spostano a valle e riposano durante la notte. Al mattino, le bombe nemiche distruggono la città. Guardando l’esplosione distante e combattendo contro la forza che la bomba ha scatenato sulla riva del fiume, Montag è indifferente quando capisce che Mildred, molto probabilmente, giace morta tra le macerie. Granger dice di sentirsi rattristato pensando alla morte del nonno perché, una volta mancato, non ha più potuto continuare le sue buone opere. Montag invece non riesce a pensare a una sola azione compiuta da Millie che abbia lasciato un segno nel mondo e ne è rattristato. In mezzo alle immagini della distruzione causata dalla guerra e alla sorte di Millie, Montag si ricorda finalmente dove l’aveva incontrata, ossia a Chicago. Più tardi, il gruppo prepara del bacon per colazione e in questa occasione Granger paragona la società alla fenice mitologica: ogni tanto, la fenice brucia fino alla morte solo per rinascere di nuovo dalle sue ceneri. Spera che alla fine l’uomo imparerà la lezione dalla storia e smetterà di distruggere la società in cui vive. Il romanzo si conclude con gli uomini che vanno verso la città per darle una nuova vita. Analisi Il titolo della terza sezione, “Divampante fulgore”, fa riferimento alle molte allusioni al fuoco e all’atto di bruciare. Innanzitutto, Montag brucia casa sua e i suoi averi; paradossalmente non è addolorato dalla perdita. Al contrario, si sente alleggerito dall’essersi liberato delle invadenti televisioni a muro che lo assillavano. Perciò, in questo caso il suo lanciafiamme dispensa sia distruzione che pulizia nella sua vita. Prima di ordinargli di bruciare la casa, Beatty lo tormenta, paragonandolo a Icaro, alludendo così al fatto che Montag, custodendo i libri, si sia avvicinato troppo al sole e ora cadrà nelle braccia della morte. Con questa analogia, Beatty sostiene che coloro che si oppongono all’ordine costituito andranno incontro alla loro fine. Paradossalmente, Beatty è quello che muore, mentre Montag scappa e inizia una nuova vita. Quando Montag uccide Beatty con il lanciafiamme, Bradbury lo paragona a una “bambola di cera carbonizzata”, una descrizione che rimanda a un precedente riferimento a Millie descritta come “una bambola di cera che si scioglie nel suo stesso calore”. Successivamente, Montag si ritrova in un accampamento con un falò dove incontra Granger e gli altri intellettuali. Il fuoco che hanno acceso è diverso da quello che Montag ha sempre conosciuto; è un fuoco di benvenuto e gli fa capire che può essere una fonte di calore umano e di sostentamento invece che fonte di morte e di distruzione. Infine, Montag assiste al fuoco e alla distruzione che la bomba atomica porta in città. In tutta la sezione, molte cose sono considerate “divampante fulgore”, tra cui l’idealismo di Montag e il suo interesse a diffondere verità e conoscenza. Subito dopo aver ucciso Beatty, Montag si rende conto che questi voleva morire: mentre lo bruciava non ha compiuto nessuno sforzo per evitare le fiamme. In questo punto, Bradbury ammette che a volte gli oppressori possono capire che le loro azioni sono sbagliate, ma sono troppo deboli per combattere contro di esse. Perciò la morte di Beatty è veramente una morte di auto-distruzione. La sua stessa mancanza di azione lo ha fatto arrivare a questo punto e, sapendo di essere infelice e insoddisfatto, consente a Montag di ucciderlo. Visto che è stato colpito dal Segugio Meccanico, la sua gamba è ferita e Montag scappa via “come un tronco di pino bruciato che si tirava dietro come la penitenza di un oscuro peccato.” Secondo la visione della società il peccato di Montag è stato conservare libri. Ma secondo la sua visione lui ha peccato molte volte, bruciando le case e i libri di gente innocente. Montag soffre per aver distrutto tutta la verità, ma sopravvive perché il suo agire adesso è benefico per il mantenimento di una società basata su valori intellettuali. Mentre sta scappando via, sente l’annuncio della dichiarazione di guerra proprio mentre lui ha cominciato la sua guerra: è impegnato nella sua causa, ha ucciso il nemico ed è in fuga per la sopravvivenza. Mentre la società lotta contro sé stessa, Montag lotta contro la società. Nel corso del romanzo, si fanno sempre più sentire le voci di una guerra in procinto di scoppiare parallelamente al rafforzarsi della disillusione e del tormento interiore di Montag. Ha quindi senso che i due conflitti giungano al culmine nello stesso momento. In questa sezione si trova la scena più drammatica del romanzo, quando la casa di Montag viene distrutta, il suo matrimonio finisce, lui uccide il suo capo, fugge per salvarsi la pelle, trova un luogo sicuro e guarda come la città viene distrutta. Nella terza parte, la vecchia vita di Montag viene distrutta e lui rinasce quando emerge dal fiume per ricominciare da capo. Si lascia trasportare dal fiume in pace e tranquillità e il corso d’acqua lo lascia sulla riva. Simbolo di rinnovamento e rinascita, il fiume offre a Montag una nuova possibilità di vivere, lontano dalla città e con nuovi amici che condividono le sue stesse idee. Si avvicina alla riva vestito come un intellettuale, con indosso gli abiti di Faber e ripulito dall’odore di cherosene. La trasformazione di Montag è completata quando beve l’elisir offerto dal gruppo di uomini. Avendo alterato l’equilibrio chimico dell’odore del suo corpo, non è più Montag il pompiere o Montag il fuggiasco: adesso è Montag l’intellettuale, custode della verità.Gli uomini guidati da Granger, che Montag incontra sui binari, sono l’antitesi di coloro che ha lasciato nella città. Si tratta di gente istruita che ama e venera i libri, piuttosto che bruciarli. Il falò serve da segnale luminoso che Montag può seguire e rappresenta il calore umano e la sicurezza e non la distruzione a cui è abituato. L’assassinio dell’uomo scambiato per Montag è simbolo non solo della disonestà perpetrata dalla società, ma della morte di Montag il pompiere. Completata la sua metamorfosi, Montag è una persona nuova. Così, quando Granger dice “Bentornato dal regno dei morti” sta effettivamente accogliendo il nuovo Montag in una vita basata sul pensiero e sulla consapevolezza, opposta all’illusione dell’esistenza felice che aveva conosciuto in precedenza. Granger fa indirettamente riferimento alle lezioni della storia in due modi. Parla con affetto del nonno, da cui ha imparato che bisogna sforzarsi per lasciare una traccia del proprio contributo nel mondo. Parla anche della fenice mitologica e di come bruciava di continuo e poi rinasceva, solo perché ripeteva lo stesso errore a causa del suo dimenticare. Allo stesso modo la società, come la fenice, ha incontrato la sua fine a causa del suo dimenticare e attende la rinascita per mano di questi intellettuali rimasti vicino ai binari durante la distruzione della città. C’è speranza visto che questo gruppo di uomini presta attenzione alle lezioni della storia. Il libro si conclude con Granger, Montag e i suoi nuovi compagni che camminano verso la città distrutta. La speranza nella possibilità di costruire una nuova società e la speranza per un futuro migliore bruciano ardentemente nei cuori e nelle menti di questi uomini.